martedì 1 maggio 2012

riprendiamo proprio dalle novità introdotte da Galileo:la necessità di effettuare delle misure e di fare dei calcoli con i dati raccolti. Gli scienziati allora sono costretti a inventare degli strumenti che permettono di agevolare l'uomo nei calcoli: nascono cosi quegli strumenti che possiamo considerare i precursori dei calcolatori elettronici.
Lo stesso Galileo si cimenta nell'impresa di costruire un regolo calcolatore

breve storia del compasso di Galileo:http://brunelleschi.imss.fi.it/esplora/compasso/dswmedia/storia/istoria1_st.html



introduco adesso una breve storia delle macchine da calcolo




cominciamo dal Numero:

Il numero può essere definito come un "ente matematico" che consente di rappresentare, in forma scritta, attraverso segni convenzionali, un'idea che esprime il senso di quantità.
La forma di rappresentazione con 10 cifre, che oggi ci è familiare, venne sviluppata originariamente in India dove, già dal III secolo a.C., era di uso comune.
Il sistema numerico indiano fu diffuso nel mondo arabo probabilmente intorno al VII-VIII secolo d.C. e fu introdotto in occidente da Leonardo il Pisano detto "il Fibonacci" (cioè figlio di Bonacci) che con la pubblicazione del suo trattato "Liber Abaci" del 976 d.C. fece conoscere un metodo di calcolo, finora allora quasi sconosciuto in Europa, che aveva appreso dai mercanti Arabi con i quali teneva rapporti commerciali.



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